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Ippo-dromo


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Ippo-dromo


È mercoledì 9 Novembre e l'ippodromo di San Rossore è pronto a riaprire le sue porte.

È un pomeriggio feriale, l'età media è abbastanza alta e sulle tribune rimangono alcuni posti vuoti. Sarà necessario aspettare gli appuntamenti domenicali per una piena e completa affluenza. Gli spazi sembrano immensi, ma è chiaro fin da subito che la folla segue una precisa routine, cadenzata dall'intensa voce dello speaker.

CAVALLI AL TONDINO

È necessario controllare attentamente lo stato muscolare dei cavalli ed assicurarsi che non abbiano zampe fasciate. Qualcuno sta ancora scorrendo rapidamente il giornale per essere aggiornato sulle statistiche e pianificare le scommesse.

Subito dopo essersi sottoposti alla pesatura, fanno il loro ingresso anche i fantini, pomposi pavoni nelle loro casacche sgargianti. Suona la sirena e i cavalli entrano in pista per posizionarsi alle gabbie di partenza. È il momento di puntare, basta un attimo che già si è formata la fila davanti ai picchetti dei bagarini. L'ultima migrazione è verso il maxi schermo all'altezza della linea di arrivo.

I cavalli sono partiti, il ritmo cardiaco aumenta e la voce incalzante dello speaker accompagna la manciata di minuti di galoppo fino a quando viene stilata la classifica finale. Di fieri fantini sorridenti ne rimane solo uno, gli altri hanno il volto infangato e l'orgoglio ferito. Agli spettatori non rimane nemmeno il tempo di esultare o rammaricarsi. Una corsa è appena finita, ma la successiva sta già per iniziare.

Controllare. Pianificare. Puntare.

E la routine si ripete ancora una volta e ancora e ancora. A fine giornata qualcuno conta i profitti, ma rimangono le tracce di coloro che invece hanno perso una piccola fortuna.

Apparentemente tutto sembra ruotare attorno alle scommesse, ma ad un osservatore attento è sufficiente avvicinarsi un po' di più per scoprire l'altra faccia dell'ippodromo. Tante sono le persone che ci lavorano con dedizione e passione. Non sempre risulta semplice domare gli spiriti irrequieti dei giovani cavalli da corsa, ma c'è chi dedica la propria intera vita a loro. Ogni cavallo corre mediamente in una corsa ogni tre settimane, ma per farlo occorre che sia perfettamente in forma. Non si tratta solamente quindi di farli correre un po' sulla pista di allenamento, è necessario dargli da mangiare, strigliarli e spazzolarli.

Ogni mattina la sveglia suona ben prima del sorgere del sole e se anche la routine può lievemente cambiare, il protagonista rimane sempre lui: il cavallo.